In un mondo in cui siamo costantemente bombardati da informazioni, pubblicità e contenuti, catturare e mantenere l’attenzione del pubblico e dei potenziali clienti è diventato un fattore cruciale per il successo di qualsiasi campagna di marketing o comunicazione.
Ma cosa rende alcuni contenuti più coinvolgenti di altri?
Una ricerca ha cercato di rispondere a questa domanda, analizzando sia gli effetti di esperimenti in contesti controllati sia l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) di oltre 35.000 contenuti e 600.000 sessioni di lettura. I risultati mettono in luce l’importanza del linguaggio emozionale e delle parole familiari nel catturare l’attenzione del pubblico e offrono spunti pratici su come creare contenuti più efficaci.
La facilità di elaborazione di un termine e l’emozione che suscita si confermano quindi i fondamenti di un buon copywriting.
Ma il diavolo sta nei dettagli.
Le parole familiari e concrete, ovvero quelle che il pubblico riconosce facilmente e che evocano immagini mentali chiare, risultano essere più coinvolgenti perché richiedono meno sforzo cognitivo per essere comprese. In poche parole, il nostro cervello preferisce lavorare in modo più semplice e diretto.
Tuttavia, non solo le parole familiari giocano un ruolo cruciale nel coinvolgere il pubblico, ma anche il linguaggio denso di carica emotiva. La ricerca ha dimostrato che le emozioni suscitate dalla lingua influenzano l’attenzione del lettore in base al grado di eccitazione ed incertezza che provocano. Parole che evocano emozioni come ansia, eccitazione e speranza riescono a catturare maggiormente l’attenzione, mentre un linguaggio triste o con emozioni positive eccessive e risolte tende a scoraggiarla.
Non è solo il valore emotivo (positivo o negativo) delle parole a determinare il loro impatto, ma piuttosto l’intensità dell’emozione evocata e il senso di incertezza che ne deriva. Questo suggerisce che contenuti in grado di stimolare emozioni forti e coinvolgenti saranno più efficaci nel catturare l’attenzione del pubblico.
I risultati di questa ricerca confermano evidenze di cui abbiamo già parlato su Science Project. Il che, nelle scienze molli come il marketing, è sempre un’ottima cosa. Perché significa che siamo realisticamente di fronte a uno schema psicologico profondo e solido. Decisamente universale. Ci sono pochi dubbi che si tratti di un risultato casuale.
Condensando i consigli in soli cinque punti, quando creiamo un contenuto dobbiamo ricordarci di:
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