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Approfondimenti Deep Marketing.

Come creare una PPP, Peggiore Pubblicità Possibile (di F. Galvani)

Nella mia costante lotta a favore della scienza e della deontologia nel Marketing, contro i fuffaguru e contro le aziende poco corrette nelle promesse ai clienti, può capitare io venga diffidato come forma di censura preventiva. A dirla tutta, ho compreso di essere sufficientemente visibile e efficace contro questi mascalzoni proprio grazie ai soldi che danno ai loro avvocati per zittirmi.

In larghissima parte, denaro buttato. Peggio: denaro che in verità va a mio personale beneficio nel qualificarmi come persona che cerca la serietà, la scienza e l'etica nel marketing contro una manica di furbastri senza alcuna morale.

Perché se è vero che la nostra legislazione tutela più la pubblicità ingannevole di chi la denuncia (sorry), ci vogliono motivi solidissimi per fare star zitto qualcuno. Siamo in democrazia, baby! Non basta tu ti senta diffamato solo perché ti è stata detta in faccia la verità da una persona competente. Devi mostrare chiaramente che questa verità è falsa e che ti ha causato danni. Auguri.

Di recente ho ricevuto l'ennesima diffida da parte di una società che si è sentita minacciata dalla mia analisi pubblica di una sua pubblicità sbagliata da capo a piedi in termini di marketing, assolutamente discutibile in quanto a etica (insulta letteralmente chi non è suo cliente) e con proclami falsi e pericolosi per la salute pubblica. Non intendo qui analizzare qualcosa di fresco (e ora nelle mani capaci e divertite del mio avvocato), ma l'episodio mi ha dato un'idea:

Perché non scrivere un articolo elencando tutte le cose SCIENTIFICAMENTE errate che le aziende possono fare in una pubblicità o un'azione di marketing così da generare la PPP? Peggiore Pubblicità Possibile?

Perché no? Perché non farlo? Non vogliamo divertirci?

Meme perché no
Perché no? Perché non rovinare il nostro marchio?

Benvenuti alla guida definitiva alla costruzione del vostro prossimo obbrobrio comunicativo.

Cinque regole per dominare il mercato con la vostra PPP!

Regola 1: Sii irritante per creare la Peggiore Pubblicità Possibile

La pubblicità è uno strumento potente per raggiungere i clienti, ma può anche facilmente irritarli se non fatta nel modo giusto. Sulla base di una recente ricerca, ecco 3 semplici passaggi per assicurarsi di creare annunci davvero noiosi e fastidiosi:

1. Ripeti lo stesso annuncio più e più volte

Uno dei modi migliori per far innervosire i tuoi clienti è martellarli con lo stesso identico annuncio ancora e ancora. Secondo la ricerca, dopo 3 ripetizioni c'è già il 40% di probabilità che l'annuncio risulti fastidioso. Quindi assicurati di mostrare lo stesso annuncio almeno 3 o 4 volte di seguito alle persone. Meglio ancora se riesci a ripeterlo 10 o 20 volte! Vedrai che in poco tempo non ne potranno più.

2. Non dare tregua ai clienti

Un altro errore da evitare assolutamente è concedere pause tra una visualizzazione e l'altra dello stesso annuncio. I clienti potrebbero illudersi che tu abbia finito di tormentarli, quindi è importante martellare senza sosta con la stessa pubblicità. La ricerca ha analizzato l'impatto di ripetere lo stesso annuncio nell'arco di 1-2 giorni, quindi cerca di concentrarti su questo lasso di tempo. Mostra lo stesso annuncio ogni ora, se non addirittura ogni mezz'ora, per un paio di giorni. Così non gli darai tregua!

3. Forza la pubblicità sui clienti

Infine, un altro consiglio è quello di forzare i tuoi annunci pubblicitari sui clienti, anche quando non ne vogliono sapere. La ricerca mostra che se le persone sentono che la pubblicità viene imposta su di loro contro la loro volontà, possono reagire negativamente ed evitare attivamente informazioni sul prodotto pubblicizzato .Quindi non preoccuparti se i tuoi clienti non sembrano interessati o stanno cercando attivamente di evitare i tuoi annunci: continua a riproporli con forza e insistenza. Ignora qualsiasi segnale negativo, come click per chiudere l'annuncio o pagine chiuse rapidamente. Continua a martellare con lo stesso annuncio ancora e ancora.

Se segui questi 3 semplici passaggi, sono sicuro che in poco tempo i tuoi clienti saranno così infastiditi dalla tua pubblicità da volerne stare alla larga il più possibile. E questo è esattamente l'obiettivo che vogliamo raggiungere con la PPP, giusto?

Regola 2: Sii manipolatorio e distruggi le vendite future

La scienza è sempre dalla nostra. Grazie a un altro studio, di seguito alcune dritte su come creare pubblicità, soprattutto digitali, che alla lunga distruggeranno sicuramente le vendite, benché sul breve termine ti sembra che le aumentino. Ricorda infatti sempre che il primo modo per creare la Peggiore Pubblicità Possibile è guardare al ROAS a breve termine della campagna e non al MER, cioè al ritorno dell'investimento reale del marketing (qui un articolo in cui raccontiamo le differenze sostanziali tra questi indicatori e affrontiamo gli errori tipici dei creduloni):

  1. Usa messaggi che creano pressione sui clienti. Frasi come "Solo 3 pezzi rimasti a questo prezzo!" generano ansia e possono portare all'acquisto compulsivo, ma anche a molti resi e insoddisfazione.

  2. Enfatizza troppo il comportamento altrui. Messaggi del tipo "99 persone hanno acquistato questo prodotto nelle ultime 24 ore" possono influenzare alcuni clienti, ma anche irritarne molti altri.

  3. Non rassicurare mai il cliente. Evita di fornire garanzie, spiegazioni dettagliate o possibilità di reso. Così il cliente si sentirà pressato ad acquistare ma poi probabilmente se ne pentirà.

  4. Mostra sempre pubblicità aggressive e invasive. Banner pop-up, video auto-play e altre forme di advertising invadente possono portare conversioni nel breve periodo ma danneggiano l'immagine del brand.

  5. Non preoccuparti dell'esperienza utente. Rendi il processo di acquisto complicato, con passaggi non chiari e pagine che crashano. Anche se qualcuno comprerà, molti altri rinunceranno e non torneranno più.

  6. Esagera con l'ironia alla "Fratelli Vanzina" e prendi in giro una parte della popolazione. Funziona perfettamente, se vuoi annientare il margine.

Spero che questi consigli ti siano utili per creare campagne pubblicitarie davvero irritanti, che alla lunga faranno crollare le vendite invece di aumentarle. Buon lavoro!

Ignorante
Sii elementare, banale, ignorante e fiero della tua limitatezza. Insulta con stereotipi, sii burino, fai ironia da Cinepanettone

Regola 3: Sii immaturo e ansioso oltre ogni limite

Le pressioni commerciali e di relazione (come chiedere recensioni) sono consigliate da ogni fuffaguru che si rispetti. Vediamo come applicare correttamente le loro tecniche per annientare la nostra reputazione:

  1. Chiedere recensioni troppo presto, prima che il cliente abbia provato il prodotto, aumenta la probabilità di ottenere recensioni negative. I clienti hanno bisogno di tempo sufficiente per giudicare correttamente il prodotto prima di recensirlo. Quindi: chiedi subito una recensione! Cosa aspetti!

  2. I promemoria immediati per le recensioni riducono di fatto la probabilità che i clienti lascino una recensione. Ritardare la richiesta di 9-13 giorni aumenta la probabilità. Non aspettare!

  3. Molte persone osservano le nostre risposte alle critiche sui social media. Secondo la scienza, se reagiamo con umorismo e comprensione, la nostra immagine ne beneficia. Quindi il mio consiglio per un'ottima PPP è: prendi le critiche sempre sul personale, sia quando sono dure che no. Non contare fino a dieci. Non rispondere con calma e maturità. Non spiegare lucidamente la tua posizione.

  4. Ove possibile diffida tramite avvocati chi ti critica. Soprattutto se è competente e ha motivi oggettivi per farlo. Non imparare mai nulla da chi mostra i tuoi difetti e quel che stai sbagliando. Imparare è sopravvalutato! Se la critica ha un fondo di verità NON ammetterlo. Così facendo trasformerai una situazione negativa in un potenziale disastro, sino all'effetto Streisand.

  5. È assolutamente fondamentale fare promesse esagerate, impossibili, ridicole. Diffondere balle scientifiche e rischi per la salute pubblica o i soldi delle persone. Sempre necessario esagerare e non prendersi mai la responsabilità delle proprie affermazioni. Poco male se questo è agli antipodi del codice di autodisciplina pubblicitaria. Che te frega? Sono cose da sfigati.

Regola 4: Segui pedantemente le scemenze dei guru

La base di una eccezionale PPP è seguire sempre e alla lettera i consigli dei guru e di chi si proclama il più grande esperto di marketing al mondo senza aver mai studiato marketing. Questa lista non vuole essere in alcun modo esaustiva, ti rimando al mio saggio "Come non farsi fregare dai Falsi Guru" (con introduzione del mio amico Valerio Fioretti) per una montagna di regole e ricerche fantastiche su questa faccenda, utili prima di tutto per riconoscere i fuffaguru alla velocità della luce. Ma qui vogliamo l'opposto: seguire in modo accurato i loro consigli.

Eccone alcuni:

  1. Abusa di puntini di sospensione

  2. Sbaglia la paragrafazione

  3. Fai landing page lunghissime e orrende, illeggibili e dalla grafica tremenda

  4. Non usare mai le negazioni (anche se rendono molto forte una tesi, ma tu non farlo)

  5. Siate colloquiali, sbracate sempre

  6. Abusate di frasi fatte

  7. Esagerate con i pain point

  8. Non usate il congiuntivo

  9. Usate turpiloquio non in modo strategico e intelligente (cioè alternandolo a concetti alti per creare ironia e massimizzare la forza retorica). Siate letterali e asini da Bar Sport

  10. Definitevi sempre espertissimi e numeri uno senza prove

  11. Insultate i vostri lettori e adepti

  12. Sbagliate accenti e apostrofi

  13. Pluralizzate sempre in italiano le parole inglesi (anche se si scrive "ad", voi scrivete "ads")

  14. Invertite il "+" nei numeri. Cioè non scrivete "100k+" ma "+ 100k"

  15. Non pagate mai dei professionisti della grafica, sia mai, fate tutto in casa

  16. Strapagate sempre piattaforme di marketing automation e funnel anche se vi fanno solo perdere soldi perché non c'è alcuna significatività statistica nel campione di chi vi segue

  17. Parlate di METODO MAGICO, PROCESSO, TECNICA MISTERIOSA da voi inventata e che cambierà tutto

  18. Fate vare videorecensioni a tutti i vostri clienti in cambio di sconti. Non bastano mai!

  19. Fate webinar di 800 ore. In fondo i clienti di qualità e con soldi hanno tanto tempo da perdere. Ah no

  20. Recensioni sempre da inesperti, mi raccomando

Errori alla lavagna
Sbagliare tutto è fondamentale. Seguire i consigli peggiori dei peggiori è decisamente la cosa più importante al mondo!

Regola 5: L'Arte incompresa dei colori sbagliati

Sei stanco di vedere pubblicità attraenti e ben progettate? Sei stufo di brand che si sforzano di creare un'immagine positiva e accattivante? Sei nel posto giusto! Qui ti insegneremo come creare pubblicità orribili, sbagliate, che rovinano brand e vendite. Partendo dal fare l'esatto opposto di quanto suggerito dai grandi esperti:

1. Ignora il Significato dei Colori

La ricerca ha dimostrato che i colori possono influenzare le emozioni e le decisioni di acquisto dei consumatori. Ad esempio, il rosso è spesso associato all'energia e all'azione, mentre il blu può evocare sentimenti di fiducia e sicurezza. Ma chi ha bisogno di queste sciocchezze? Per creare una pubblicità veramente orribile, scegli i colori a caso. Meglio ancora, usa colori che si scontrano tra loro per un effetto veramente sgradevole alla vista.

2. Abusa dei Colori Neon

I colori neon possono essere efficaci se usati con moderazione, ma perché limitarsi? Per una pubblicità veramente orribile, usa solo colori neon. Non solo saranno fastidiosi per gli occhi, ma renderanno anche difficile leggere qualsiasi testo sulla tua pubblicità.

3. Ignora il Pubblico di Destinazione

La ricerca suggerisce che diversi gruppi demografici possono rispondere in modo diverso ai colori. Ad esempio, i toni pastello potrebbero essere più attraenti per un pubblico femminile, mentre i toni più scuri potrebbero essere preferiti da un pubblico maschile. Ma perché preoccuparsi di queste sottigliezze? Ignora completamente il tuo pubblico di destinazione e scegli i colori che odiano di più.

4. Scegli Colori Che Non Rappresentano il Tuo Brand

I colori possono essere un potente strumento di branding. Possono aiutare a creare riconoscibilità e a comunicare i valori del tuo brand. Ma se il tuo obiettivo è creare una PPP, scegli colori che non hanno nulla a che fare con il tuo brand. Meglio ancora, scegli colori che comunicano esattamente il contrario di quello che il tuo brand rappresenta.

Come salvarsi

Qui abbiamo riso e preso in giro la montagna di brand che, pensando di essere più furbi e capaci degli altri, si rovinano del tutto. All'inizio sembra rose e fiori, ma alla lunga il valore del marchio si deteriora, le vendite collassano (dopo la marginalità) e il continuo parlarsi addosso e urlare che si è vincenti nasconde sempre meno una metastasi ormai all'ultimo stadio.

In questo articolo avete trovato molte fonti di alto valore, scientifiche o di grandi esperti. Invece di ignorarle, perché non iniziate a rispettarle?

Ora avete una scelta: continuare su questa strada, lavorando malissimo, insultando i clienti, fregandovene della deontologia e della qualità, e diffidando o arrabbiandovi con chi vi critica e vi dà strumenti per crescere, o mettervi sulla strada giusta.

Se intendete seguire la seconda direzione, possiamo farci una chiacchierata. Deep Marketing non a caso è riuscita ad attrarre la stima di grandissimi brand, semplicemente limitandosi a lavorare con attenzione, serietà, amore e dedizione per il marketing e le evidenze scientifiche. Nella mia agenzia si rispettano i clienti e i loro clienti. Si rispetta la deontologia e si lavora a testa bassa senza trucchetti, scorciatoie e senza comportarti da furbastri del quartierino.

Di solito ci piace chi ci assomiglia. Spero quindi vi sia piaciuto questo articolo!

Un pensiero ad un caro amico

Mentre scrivevo queste righe di getto, ho pensato molto al mio caro amico e grande professionista del marketing Andrea Doro. Tra i primi italiani ad avere avuto il coraggio di combattere come un eroe e un guerriero d'altri tempi i truffatori, i fuffaguru, i maledetti del marketing protetti da una legislazione insensibile ai clienti, le agenzie scarse, gli incompetenti famosi che rovinano così tante aziende. Andrea non è più tra noi, la sua dipartita è stata tragica, e la sua memoria è stata addirittura infangata da un guru. Quando ci ripenso, mi sale dallo stomaco una rabbia difficile da descrivere.

Ma mi motiva. Ripensare alla sua famosa frase "Frank, ho una montagna di diffide in casa, le guardo e rido!" è tutto quel che mi serve per sentirmi a casa, vicino a quello che è stato un mito.

Anche per lui, continuo la mia battaglia e il mio sforzo, ben sapendo che l'energia e il senso di giustizia di Andrea sarà sempre inarrivabile per tutti noi. Quantomeno per me.


Andrea Doro
Andrea, il primo e indomito antifuffa italiano





1 Comment


Unknown member
Jan 16

superlativo . Grazie di questo contributo a dir poco straordinario.

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