Mark Up, magazine di riferimento per il marketing nel settore retail, nel numero di novembre 2023 affronta da moltissimi punti di vista il "purpose marketing", con tanto di dati, statistiche, opinioni e dati. Fa notare quanto i valori aumentino non solo le vendite e la soddisfazione in azienda, ma anche e soprattutto il suo valore generale e le preferenze dei clienti.
Da statistiche risulta che:
Il 77% [dei clienti] si aspetta brand motivati da una causa chiara e coerente nella quale riconoscersi e il 60% si dice disposto a pagare di più laddove veda questa differenza in modo concreto.
In questo contesto, la redazione riporta l'opinione del nostro CEO Francesco Galvani a proposito del famoso spot di Esselunga con "la Mela", molto crtiicato perché da molti perché si concentra troppo su emozioni e valori e poco sul portare vendite dirette. Critiche provenienti da chi non è spesso esperto di marketing, ma riporta opinioni di guru e fuffaguru del mondo dei metodi e delle agenzie più ingenue.
Riportiamo la citazione dopo l'immagine dell'articolo.
Pertinente, in questo senso, la visione di Francesco Galvani, CEO di Deep Marketing Agency ed esperto in strategie di branding, che commentando l'iper-discusso video della pesca Esselunga offre una più ampia riflessione:
"Chi critica lo spot sostenendo che non porti a comprare di più dimentica le basi della psicologia cognitiva. L'idea che si possa sapere cosa accade nel proprio inconscio e che il marketing debba persuadere con argomenti razionali, pratici, di qualità, prezzo e numeri è pura utopia. Nessuna evidenza nella scienza mostra che la pubblicità funzioni così.
Lo scopo del marketing è piuttosto aumentare la tendenza a considerare un certo marchio rispetto a prima nel corso di una decisione inconscia di acquisto. La comunicazione, da alcuni definita erroneamente come 'non a performance', è in realtà quella che porta più vendite, perché, usando un esempio colorito, funziona come il tizio che si rende interessante e attira le ragazze senza provarci con loro', non come il cascamorto insistente. Più si ragiona a performance, meno si ottiene quando ci sono di mezzo gli esseri umani, che sono complicati e funzionano in modo opposto al semplice nesso causale"
Comments